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Guida Estetica

Dottoressa Francesca De Angelis

Dott.ssa Francesca de Angelis

Società Scientifiche

Silvio Izzolino

Silvio Izzolino

Giovedì, 17 Ottobre 2013 07:01

Orecchie a sventola

L’alterazione delle orecchie, nota come “orecchie a sventola” e’ una malformazione che generalmente si presenta subito alla nascita.
Esiste la possibilita’ di correggere questa deformita’ senza intervento chirurgico, se si interviene nei primissimi giorni subito dopo la nascita, con dei presidi noti come “splint”. Questi ultimi non sono per nulla fastidiosi o dolorosi per il neonato, e se applicati tempestivamente consentono di evitare l’intervento chirurgico da grandi. Il suggerimento e’ quindi quello di rivolgersi subito ad un chirurgo plastico, qualora nel reparto neonatale tale presidi non fossero proposti.
Questo tipo di difetto e’ particolarmente fastidioso per i pazienti, uomini e donne, e l’intervento correttivo noto come OTOPLASTICA, e’ l’intervento maggiormente eseguito, fra gli interventi di chirurgia plastica, nella fascia di eta’ compresa fra i 10 ed i 16 anni.
L’intervento, eseguibile sia in anestesia locale, sia in anestesia locale con un po’ di sedazione (qualora il paziente sia piuttosto giovane), dura circa 45 minuti se si tratta di correggere un solo orecchio, un’oretta e mezza per le due orecchie.
Prevede una cicatrice posta nel solco retro-auricolare, quindi assolutamente invisibile, che consente di accedere alla cartilagine e di rimodellarla per restituirle una forma armonica.
Al termine dell’intervento si applicano una serie di piccoli punti sempre nel solco retro auricolare, generalmente rimossi in decima giornata, che oltre a chiudere la ferita aiutano la cartilagine a mantenere la nuova forma, poiche’ la cartilagine, nei primi giorni dopo l’intervento, tende a ritornare nella posizione e nella forma originaria.
Per la stessa ragione, subito dopo l’intervento, si applica una medicazione a “turbante” che deve rimanere per 24/48 ore, e che alla prima medicazione e’ poi sostituita da una fascia elastica da indossare giorno e notte per almeno una decina di giorni.

Domande frequenti

Giovedì, 17 Ottobre 2013 07:01

Blefaroplastica

Blefaroplastica superiore

Per blefaroplastica superiore, comunemente, s’intende l’intervento volto a correggere l’eccesso di pelle della palpebra superiore (blefarocalasi).

L’intervento può essere associato o non alla correzione dell’eccesso delle borse adipose della palpebra superiore, che spesso, sono ancor più pronunciate dell’eccesso di pelle.

In nessun modo l’intervento è in grado di modificare la “forma dell’occhio”, a meno che non vengano associati interventi quali la cantopessi, ad esempio, che consiste nel “rialzare” l’angolo esterno dell’occhio che ha un aspetto “piangente”. Questa correzione, comunque, non è obbligatoria, soprattutto se il/la paziente ritiene che tale forma dell’occhio sia “caratterizzante” o gradevole.

La borsa adiposa non è mai rimossa del tutto, per evitare che l’occhio assuma un aspetto “incavato” spesso più sgradevole e vecchio di un occhio con eccesso adiposo.

L’intervento viene effettuato in anestesia locale, e nel caso il/la paziente lo richieda, può essere associata una “sedazione vigile” che consiste nel somministrare dei farmaci anestetici in grado di abolire la sensazione dolorosa (anche quella delle punture di anestetico locale) senza far “dormire”.

L’intervento ha una durata media di 30-40 minuti.

Dopo l’intervento vengono applicate delle compresse ghiacciate sugli occhi per limitare le ecchimosi (lividi) ed una crema che rallenta enormemente il rischio di lividi, e dopo un periodo di osservazione di 2 – 6 ore il/la paziente può tornare a casa. (INTERVENTO AMBULATORIALE).

Difficilmente risulta necessario assumere farmaci antidolorifici (che verranno comunque prescritti) dopo l’intervento, perché una leggera sensazione dolorosa può durare al massimo 24 ore.

Il gonfiore, come gli eventuali lividi, possono durare da tre a sette giorni, ma in genere dopo il terzo giorno, utilizzando degli occhiali scuri, è possibile riprendere la gran parte delle attività lavorative.

I punti, molto piccoli, vengono rimossi dopo 5-6 giorni, e la cicatrice resta visibile solo se si chiudono gli occhi per un paio di mesi; ad occhi aperti invece, risulta assolutamente invisibile da subito, essendo localizzata nella plica palpebrale superiore.

E’ in genere consigliabile eseguire questo tipo di intervento nei mesi invernali, per evitare che il sole possa macchiare la pelle durante il periodo di convalescenza a causa dei lividi. (nessuna crema solare, infatti, è in grado di fornire un blocco davvero totale contro i raggi del sole.)

BLEFAROPLASTICA INFERIORE

Per blefaroplastica inferiore s’intende l’intervento in grado di rimuovere le borse della palpebra inferiore, e nel caso vi sia, anche il leggero eccesso di pelle di questa zona.

L’errore più comune che si fa è quello di credere che la blefaroplastica inferiore sia in grado di correggere le rughe del canto esterno (“le zampe di gallina”.

L’intervento può essere effettuato in due modi:

  • Per via trans congiuntivale: questo intervento offre il vantaggio di non lasciare alcuna cicatrice visibile. Non è però indicato se insieme alla borsa si desidera rimuovere un eccesso di pelle.
  • Per via trans ciliare: in questo caso la cicatrice è posta pochi millimetri al di sotto della linea di attaccatura delle ciglia della palpebra inferiore. La cicatrice rimane in genere rossastra per circa un mese, poi scompare del tutto. Questo intervento consente di rimuovere una strisciolina di pelle, quando necessario.

In entrambi i casi, il disagio maggiore dell’intervento è dato dal gonfiore e dalle ecchimosi, in genere più pronunciati rispetto all’intervento di blefaroplastica superiore, e meno camuffabili con gli occhiali.

Anche questo intervento viene praticato in via ambulatoriale, in anestesia locale, con un’eventuale associata sedazione cosciente. (VEDI BLEFAROPLASTICA SUPERIORE PER DETTAGLI)

Difficilmente risulta necessario assumere farmaci antidolorifici (che verranno comunque prescritti) dopo l’intervento, perché una leggera sensazione dolorosa può durare al massimo ventiquattro ore.

I punti, quando presenti, vengono in genere rimossi in quinta giornata.

Dopo l’intervento vengono applicate delle compresse ghiacciate sugli occhi per limitare le ecchimosi (lividi) ed una crema che ne rallenta enormemente il rischio di comparsa, e dopo un periodo di osservazione di 2 – 6 ore il/la paziente può tornare a casa.

Il disagio dura da sette a quindici giorni, ed è bene, pertanto, organizzarsi adeguatamente.

Molti pazienti riescono a riprendere la maggior parte delle attività lavorative dopo circa cinque giorni, ma in media è meglio considerare sette giorni di riposo.

CHIRURGIA DELLO SGUARDO

La chirurgia dello sguardo più correttamente riesce a inquadrare il problema dell’invecchiamento della zona degli occhi.

Spesso, infatti, crediamo erroneamente, che delle borse palpebrali siano l’effetto di “gonfiore mattutino” e “stanchezza” e pensiamo che la rimozione chirurgica del grasso sia la soluzione.

Dal chirurgo scopriamo invece che la soluzione consiste nel rimpiazzare il grasso dell’area zigomatica, piuttosto che effettuare una blefaroplastica inferiore.

E’ per questa ragione che la consulenza dal chirurgo è essenziale, prima di scegliere quale sia l’intervento più giusto per la nostra situazione.

La chirurgia dello sguardo, infatti, consiste nell’integrare tecniche quali:

  • La blefaroplastica superiore
  • La blefaroplastica inferiore
  • Il riposizionamento del grasso della palpebra inferiore
  • Il lifting trans-congiuntivale
  • Il trapianto di grasso
  • Il lifting endoscopico del sopracciglio
  • Il lifting endoscopico del terzo superiore del volto
Giovedì, 17 Ottobre 2013 07:00

Lifting delle braccia

COS’E’?

E’ l’intervento che consente di trattare elettivamente il rilassamento cutaneo della regione delle braccia, in genere causato da un forte dimagrimento o da un dimagrimento improvviso.

PERCHE’?

E’ l’intervento d’elezione per rimuovere la pelle in eccesso delle braccia, e può essere effettuato da solo od in combinazione con una lipoaspirazione meglio se radiofrequenza assistita (vedi lipoaspirazione radiofrequenza assistita) se è presente una grossa quantità di grasso. Esistono diverse tecniche in funzione della quantità di pelle in eccesso, che prevedono solo una piccola cicatrice nel cavo ascellare insieme a piccole cicatrici lungo le braccia dovute alla lipoaspirazione, oppure può prevedere cicatrici via via più lunghe fino ad arrivare al gomito, se la quota di pelle in eccesso è davvero molta.

La cicatrice può essere localizzata solo all’interno del cavo ascellare, oppure nel cavo + una porzione sul braccio lunga 3/5 cm (fig.1) od infine estendersi fino al gomito (fig. 2A linea rossa). Per gli interventi che richiedano maggior rimozione di cute, può alternativamente essere posizionata posteriormente, al bordo inferiore del braccio (Fig.2B linea gialla). Quest’ultima localizzazione è anche quella suggerita dai lavori più moderni dei chirurghi plastici internazionali, perché sembra che sia quella meno soggetta a trazione e quindi quella che riesca a guarire, statisticamente, in modo più fisiologico in modo da essere decisamente più gradevole.

Ad ogni modo, presso il nostro centro, tutte le cicatrici vengono trattate durante il processo di guarigione, con laser frazionale 1540.

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L’intervento può essere effettuato in Day Surgery, in caso di interventi non troppo estesi, e dopo l’intervento, la paziente dovrà indossare una guaina compressiva specifica per almeno 1 mese, come quella in foto 3. Dopo l’intervento esiteranno degli ematomi, che impiegano da 1 a tre settimane per sparire, così come persisterà per un po’ una sensazione generalizzata di indolenzimento. Si suggerisce, dopo l’intervento, un riposo di almeno 3/6 giorni, evitando di tenere le braccia lungo il corpo, per evitare l’eccessivo accumulo di liquidi. L’attività sportiva potrà essere ripresa dopo 1 mese. E’ consigliabile iniziare dei massaggi linfodrenanti appena i lividi saranno spariti.

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VANTAGGI

E’ l’unica metodica in grado di rimuovere grossi eccessi di pelle delle braccia, e con essa, qualora vi siano, anche le smagliature che spesso colpiscono quest’area dopo un marcato dimagrimento.

SVANTAGGI

La cicatrice in quest’area è sempre piuttosto evidente, e la cicatrizzazione difficoltosa, per colpa della gravità. Quindi, è sempre bene tenere in grande considerazione gli esiti cicatriziali di questo intervento prima di decidere se operarsi o no. Il gonfiore delle braccia in alcune pazienti può, durare anche mesi rallentando così la guarigione. Possono verificarsi ematomi, che richiedono anche il drenaggio chirurgico, sieromi (accumulo di siero) che può essere drenato, aspirato e che talvolta può persistere per mesi, ed infine infezioni delle cicatrici che ne compromettono il risultato estetico. Infine, i risultati sono molto influenzati dalla qualità della pelle di partenza e dal tono del muscolo sottostante: se il muscolo è molto rilassato e con esso la pelle, anche dopo l’intervento l’interno delle braccia apparirà un po’ rilassato, non potendo l’intervento, rimuovere in alcun modo l’eccesso di muscolo o migliorare il tono dello stesso.

COSTI

I costi variano a seconda della procedura, che può prevedere la sola lipoaspirazione con applicazione di radiofrequenza interna, oppure la combinazione fra radiofrequenza interna ed esterna, oppure la lipoaspirazione in combinazione con incisioni cutanee ad L o lineari, e puo’ oscillare fra i 2500 euro fino ai 6000.

Giovedì, 17 Ottobre 2013 06:59

Laserlipolisi

Laserliposi e Radiofrequenza

La vera rivoluzione nel rimodellamento del grasso corporeo e sicuramente rappresenta dalla capacità di far retrarre contestualmente i tessuti di copertura, consentendo cosi’ non solo di allargare le indicazioni della liposuzione, ma sopratutto consentire di trattare uno dei problemi maggiori che affliggono le nostre pazienti: il rilassamento cutaneo. La capacità del BodyTite di far retrarre i tessuti cutanei in un arco di tempo compreso fra i 3 e i 6 mesi successivi all’intervento e superiore del 41% rispetto alla liposuzione tradizionale, e tale valore risulta essere superiore anche al 31-35% riportato dalle apparecchiature concorrenti che sfruttano fonti laser.

Cosa è quindi il BodyTite? Il BodyTite. E un’apparecchiatura di nuovissima concezione, con marchio CE e ISO, che sfrutta le ben note proprietà della radiofrequenza bipolare con la sola eccezione di applicare la radiofrequenza bipolare direttamente dall’interno, sul grasso, attraverso una cannula per aspirazione. Il manipolo e dotato di una cannula per aspirazione e di una sonda esterna applicata ai tessuti cutanei.

Tale disegno del manipolo consente di generare un campo elettromagnetico omogeneo con una omogenea distribuzione del calore, che in tal modo riesce a coprire un’area ben piu’ ampia rispetto a quella normalmente trattata con i laser per liposuzione. I vantaggi nello sfruttare questo disegno specifico del manipolo sono molteplici.

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Inanzitutto la sonda esterna consente di monitorare istante per istante la temperatura raggiunta sui tessuti esterni, impedendo cosi’ le ben note ustiosioni cutanee spesso visibili con i laser. La temperatura target da raggiungere viene impostata sul display e una volta raggiunta nel tessuto ( occorono circa 3-5 minuti per raggiungere la temperatura target di 38°C in un’area di 5×5 cm ). L’operatore viene avvisato da un allarme sonoro: questo assicura di raggiungere la temperatura efficace per la retrazione tissutale in ogni paziente, nonostante le variabili individuali senza doversi attenere a parametri standard di energia da erogare, come accade con le apparecchiature che sfrutttano fonti laser: parametri spesso inefficaci in alcuni paziendi o troppo elevati in altri, tanto da generare effetti collaterali. Ne consegue che la curva di apprendimento di questa apparecchiatura e’ estremamente veloce, perchè l’ausilio sonoro e il monitoraggio della temperatura in tempo reale impediscono di ffettuare errori.

La radiofrequenza bipolare consente inoltre di coagulare i vasi sanguigni, riducendo ecchimosi post operatorie, dolore ed effetti collaterali. Il post operatorio risulta essere quindi assolutamente non doloroso, tanto che le pazienti possono riprendere le loro abituali attività dopo sole 48 ore dal trattamento.

La guaina compressiva deve normalmente essere indossata per un periodo compreso fra i 15giorni e un mese a seconda dell’ampiezza dell’area trattata e lo sport come le attività pesanti vengono limitate per almeno 30 giorni.E’ una metodica che consente di trattare facilmente piccole aree in anestesia locale, o ampie aree in anestesia generale o spinale, essendo piu’ veloce rispetto alla liposuzione tradizionale.

L’ulteriore vantaggio è assicurato dalla possibilità di trattare aree brotiche come il dorso o la ginecomastia mista, o peggio gli esiti di liposuzioni pregresse con estrema facilità riducendo i rischi di alterazioni della superficie cutanea e garantendo una retrazione cutanea senza eguali. L'estrema sicurezza e affidabilità della metodica la rendono molto gradita alle pazienti, anche quelle piu’ avanti con l’età che spesso vengono escluse dalle metodiche di liposuzione tradizionale per la poca retrazione cutanea ottenibile;in queste pazienti. grazie al BodyTite, è spesso possibile evitare l’addominoplastica con cicatrici piu’ o meno lunghe, a favore di una tecnica soft come la liposuzione radiofrequenza assistata che indipendeente da età,peso o sesso garantisce un’eccezione retrazione del tessuto cutaneo.

Unica raccomandazione d’obbligo è sconsigliabile la metodica nei pazienti con evidenti stati di malnutrizione proteica. mancando in questi ultimi la base per un’efficace sintesi del collagene: i risultati ottenibili in questi pazienti saranno sicuramente inferiori rispetto a quelli ipotizzati.

Giovedì, 17 Ottobre 2013 06:59

Brachioplastica

COS’E’?

E’ l’intervento che consente di trattare elettivamente il rilassamento cutaneo della regione delle braccia, in genere causato da un forte dimagrimento o da un dimagrimento improvviso.

PERCHE’?

E’ l’intervento d’elezione per rimuovere la pelle in eccesso delle braccia, e può essere effettuato da solo od in combinazione con una lipoaspirazione meglio se radiofrequenza assistita (vedi lipoaspirazione radiofrequenza assistita) se è presente una grossa quantità di grasso.

Esistono diverse tecniche in funzione della quantità di pelle in eccesso, che prevedono solo una piccola cicatrice nel cavo ascellare insieme a piccole cicatrici lungo le braccia dovute alla lipoaspirazione, oppure può prevedere cicatrici via via più lunghe fino ad arrivare al gomito, se la quota di pelle in eccesso è davvero molta.

La cicatrice può essere localizzata solo all’interno del cavo ascellare, oppure nel cavo + una porzione sul braccio lunga 3/5 cm (fig.1) od infine estendersi fino al gomito (fig. 2A linea rossa). Per gli interventi che richiedano maggior rimozione di cute, può alternativamente essere posizionata posteriormente, al bordo inferiore del braccio (Fig.2B linea gialla). Quest’ultima localizzazione è anche quella suggerita dai lavori più moderni dei chirurghi plastici internazionali, perché sembra che sia quella meno soggetta a trazione e quindi quella che riesca a guarire, statisticamente, in modo più fisiologico in modo da essere decisamente più gradevole.

Ad ogni modo, presso il nostro centro, tutte le cicatrici vengono trattate durante il processo di guarigione, con laser frazionale 1540. (vedi trattamento delle cicatrici post chirurgiche)

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L’intervento può essere effettuato in Day Surgery, in caso di interventi non troppo estesi, e dopo l’intervento, la paziente dovrà indossare una guaina compressiva specifica per almeno 1 mese, come quella in foto 3. Dopo l’intervento esiteranno degli ematomi, che impiegano da 1 a tre settimane per sparire, così come persisterà per un po’ una sensazione generalizzata di indolenzimento. Si suggerisce, dopo l’intervento, un riposo di almeno 3/6 giorni, evitando di tenere le braccia lungo il corpo, per evitare l’eccessivo accumulo di liquidi. L’attività sportiva potrà essere ripresa dopo 1 mese. E’ consigliabile iniziare dei massaggi linfodrenanti appena i lividi saranno spariti.

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VANTAGGI

E’ l’unica metodica in grado di rimuovere grossi eccessi di pelle delle braccia, e con essa, qualora vi siano, anche le smagliature che spesso colpiscono quest’area dopo un marcato dimagrimento.

SVANTAGGI

La cicatrice in quest’area è sempre piuttosto evidente, e la cicatrizzazione difficoltosa, per colpa della gravità. Quindi, è sempre bene tenere in grande considerazione gli esiti cicatriziali di questo intervento prima di decidere se operarsi o no.

Il gonfiore delle braccia in alcune pazienti può, durare anche mesi rallentando così la guarigione.

Possono verificarsi ematomi, che richiedono anche il drenaggio chirurgico, sieromi (accumulo di siero) che può essere drenato, aspirato e che talvolta può persistere per mesi, ed infine infezioni delle cicatrici che ne compromettono il risultato estetico.

Infine, i risultati sono molto influenzati dalla qualità della pelle di partenza e dal tono del muscolo sottostante: se il muscolo è molto rilassato e con esso la pelle, anche dopo l’intervento l’interno delle braccia apparirà un po’ rilassato, non potendo l’intervento, rimuovere in alcun modo l’eccesso di muscolo o migliorare il tono dello stesso.

COSTI

I costi variano a seconda della procedura, che può prevedere la sola lipoaspirazione con applicazione di radiofrequenza interna, oppure la combinazione fra radiofrequenza interna ed esterna, oppure la lipoaspirazione in combinazione con incisioni cutanee ad L o lineari, e puo’ oscillare fra i 2500 euro fino ai 6000.

Giovedì, 17 Ottobre 2013 06:59

Aumento dei glutei

GLUTEOPLASTICA SENZA PROTESI

COS’E’?

E’ l’aumento dei glutei senza l’ausilio di protesi al silicone, ma utilizzando materiali sicuri come il proprio grasso od in alternativa, l’acido Jaluronico.

PERCHE’?

Alcune donne sono spaventate dall’idea di utilizzare delle protesi ai glutei, sia per la paura che il risultato possa essere innaturale, sia per il rischio di complicanze correlate all’utilizzo di protesi. Ovviamente in taluni casi, la protesi potrebbe essere l’unica soluzione ragionevole, ma nella maggior parte dei casi, soluzioni alternative come il trapianto del proprio grasso oppure l’utilizzo di acido Jaluronico NASHA autorizzato per impianto nel corpo, sono soluzioni validissime.

VANTAGGI

GRASSO: E’ la soluzione ideale, sia perché il grasso verrà rimosso da aree indesiderate, ottenendo così due risultati in uno, sia perché una volta trapiantato, il risultato e’ definitivo. La tecnica chirurgica e’ un po’ lunga perché il grasso per poter “attecchire” nella sede del trapianto, deve essere prelevato con cannule molto piccole, purificato, centrifugato e quindi re-innestato. Questo ovviamente richiede del tempo.Non vi sono cicatrici, ma piccoli forellini di qualche millimetro per inserire le cannule. L’intervento richiede una leggera anestesia locale, ma la paziente potrà riprendere la gran parte delle sue attività già subito dopo l’intervento. L’attività sportiva non potrà essere ripresa prima di settimane, mentre la paziente dovrà dormire i primi 10 giorni a pancia in giù per evitare lo “schiacciamento” dei piccoli lobuli di grasso innestati.

ACIDO JALURONICO: I vantaggi di utilizzare il Macrolane consistono nella possibilità di modulare la quantità di volume da impiantare in base alle esigenze del/la paziente, perché il prodotto è venduto in siringhe pre-riempite, sterili, da 10 o 20 cc, quindi si può inizialmente decidere di effettuare un modico aumento, di 50 oppure 80 cc per lato, per consentire al paziente di “familiarizzare” con il suo nuovo fondoschiena, e di aumentare quindi dopo 3, 6, 8 mesi il risultato ottenuto aggiungendo il quantitativo desiderato. Il Macrolane è la scelta d’elezione in pazienti molto magre e con un bacino stretto o nel caso di uomini sportivi che desiderino una maggior proiezione muscolare. L’intervento richiede una leggera anestesia locale, ma la paziente potrà riprendere la gran parte delle sue attività già subito dopo l’intervento. L’attività sportiva non potrà essere ripresa prima di quattro settimane, mentre la paziente dovrà dormire i primi 10 giorni a pancia in giù per evitare lo “schiacciamento” dei piccoli lobuli di grasso innestati.

SVANTAGGI

GRASSO: Il maggior svantaggio di questa metodica è rappresentato dal fatto che non può essere eseguita in soggetti magri (vedi Brachioplastica), perché la quota di grasso necessaria per ottenere un buon risultato è comunque non trascurabile. Inoltre, non è possibile ottenere volumi notevoli in una sola seduta, perché le cellule adipose trapiantate devono avere un sufficiente contatto con la pelle ed il muscolo sottostante per poter “attecchire”.

ACIDO JALURONICO: Uno svantaggio della metodica è rappresentato dal fatto che l’acido Jaluronico è un prodotto naturale riassorbibile, e quindi, se si vuole mantenere il risultato ottenuto, ogni 12, 18 mesi deve essere presa in considerazione una seduta di “touch up” (ossia un ritocco) che prevede in genere l’utilizzo di una quantità inferiore di prodotto, se eseguita con costanza. In realtà, la “riassorbibilità” del prodotto non è in assoluto uno svantaggio, poiché qualora il risultato non dovesse far sentire a proprio agio il paziente, oppure, con il sopraggiungere dell’età avanzata, non si desiderino più glutei da “pin-up”, il Macrolane non richiede alcun intervento per essere rimosso ma è sufficiente non effettuare più le sedute di “ritocco” per ritornare ad avere i propri glutei.

Giovedì, 17 Ottobre 2013 06:58

Addominoplastica

COS’E’?

E’ l’intervento che consente di rimodellare i tessuti addominali dopo forti dimagrimenti od a seguito del parto. In caso d’intervento dopo un parto è spesso necessario ricostruire anche la funzionalità della parete addominale, con una plastica sui muscoli che ridona un addome tonico e piatto. 

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IN COSA CONSISTE L’INTERVENTO

L’intervento, in caso di MINIADDOMINOPLASTICA può essere effettuato in Day Surgery, ossia con la dimissione nella stessa giornata dell’intervento. La cicatrice in questo caso è piuttosto limitata, appena più lunga di quella tipica del taglio cesareo, e consente di rimuovere un eccesso di pelle localizzato soprattutto al di sotto dell’ombelico. Può essere combinata con la lipoaspirazione dei fianchi. La convalescenza è limitata, e consiste in pochi giorni perché’ già dopo 2/3/ giorni si possono riprendere le attività purché’ non pesanti. Sport, attività intense e lavori pesanti possono essere ripresi dopo un mese. La guaina contenitiva andrà indossata per un mese.

L’ADDOMINOPLASTICA vera e propria, invece, consente di rimodellare sia la parte alta dell’addome (che non ha altre metodiche per essere trattata) sia la parte inferiore in un solo tempo. Questo spesso comporta una cicatrice più lunga rispetto alla miniaddominoplastica, ma permette di modellare anche i muscoli addominali incontinenti (come in foto 1e 2).

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Nel caso dell’addominoplastica è necessario programmare un riposo da tutte le attività di due settimane, mentre sport e attività intense andranno riprese dopo circa tre mesi. La guaina andrà indossata da uno a tre mesi.

VANTAGGI

I vantaggi dell’intervento sono rappresentati dall’opportunità di rimuovere una parte o tutta la pelle rilassata e spesso piena di smagliature della regione al di sotto dell’ombelico, e di correggere in un solo tempo l’incontinenza dei muscoli addominali o anche una eventuale ernia addominale. Può essere combinata, a seconda dei casi, con una lipoaspirazione dei fianchi e della parte bassa della schiena.

SVANTAGGI

Quando la piega addominale è molto rilassata la cicatrice che deriverà dall’intervento sarà piuttosto lunga, e nelle pazienti con una cicatrizzazione non ottimale potrebbe essere un problema. Presso il nostro centro, tutte le pazienti operate vengono trattate con il laser frazionale immediatamente dopo l’intervento con lo scopo di ottimizzare la cicatrizzazione ed accelerarne lo sbiancamento.

Giovedì, 17 Ottobre 2013 06:58

Seno tuberoso

Il seno tuberoso è una malformazione che compare con la pubertà e può presentarsi in forma lieve, spesso non riconosciuta, o in forme via via più gravi, alterando l’aspetto della ghiandola mammaria che appare “costretta” e deformata, con un aspetto allungato, una base stretta e un’areola spesso troppo grande.

La correzione di quest’alterazione, specie nelle forme più gravi, è essenzialmente chirurgica e spesso non facile, perché’ la ghiandola deve essere “aperta” in modo adeguato affinché’ torni ad assumere un aspetto normale, generalmente ottenuto mediante il supporto di protesi mammarie anatomiche o rotonde.

La cicatrice è di solito intorno a tutta l’areola, questo per consentire di ridurne le dimensioni.

Talvolta è necessario porre dei punti, in corrispondenza del nuovo solco mammario, esterni, per assicurare che la ghiandola resti nella nuova posizione “aperta”. I punti sono poi rimossi dopo circa dieci giorni.

La malformazione può colpire, come risulta evidente dalle foto, sia la mammella femminile che quella maschile  (PER LA MALFORMAZIONE MASCHILE VEDI CHIRURGIA DEL SENO: GINECOMASTIA)

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Domande frequenti

Giovedì, 17 Ottobre 2013 06:57

Capezzolo introflesso

Il capezzolo introflesso e’ una malformazione del capezzolo caratterizzata dall’assenza della prominenza del capezzolo a causa di una estrema brevita’ dei dotti galattofori, i dotti che portano il latte. Esistono diversi gradi idi capezzolo introflesso. Nella forma “fissa” il capezzolo e’ costantemente rivolto all’interno e nessuna manovra ne consente l’estroflessione. Nelle forme invece reversibili, il capezzolo, a seguito di manovre idonee ritorna nella sua posizione originaria, estroflessa.

Tale malformazione crea generalmente notevole disagio nelle donne che ne sono colpite (circa il 2% della popolazione femminile, e puo’ presentarsi sia monolateralmente che bilateralmente) sia da un punto di vista estetico (essendo il capezzolo estremamente importante quale completamento dell’estetica della mammella) sia da un punto di vita funzionale, poiche’ tale malformazione impedisce l’allattamento al seno.
Fortunatamente questa malformazione e’ correggibile, e numerose sono le tecniche che negli anni sono state sviluppate.

Soprattutto nelle forme “reversibili” e’ possibile utilizzare delle piccole ventose (niplette) che mantengono il capezzolo estroflesso esercitando una costante “suzione”. Lo svantaggio di queste ventose consiste nel fatto che per ottenere un risultato stabile nel tempo devono essere applicate per almeno 6/8 ore al giorno per almeno 3 mesi. Poiche’ sono visibili attraverso i vestiti, oltre che piuttosto scomode, la costanza richiesta e’ difficilmente applicabile.
La tecnica chirurgica piu’ utilizzata nel passato e nelle donne che non hanno piu’ interesse nel preservare la funzione dell’allattamento, consiste nel recidere i dotti galattofori .
Sono state sviluppate anche diverse tecniche con piccoli lembetti locali con lo scopo di mandenere il capezzolo estroflesso, ma spesso queste tecniche, se non accompagnate dalla sezione dei dotti, causano una frequente recidiva della deformità.
Una delle tecniche piu’ nuove e veloci, coniste nel mantenere il capezzolo nella posizione corretta attraverso l’introduzione di un PIERCING.

Il vantaggio notevole di questa metodica consiste nel fatto che il piercing consente di “allungare” i dotti galattofori, mantenendo il capezzolo nella posizione corretta per un periodo di 3/6 mesi, senza rappresentare un disagio per la gran parte delle donne che devono portarlo.
Per questa ragione il piercing e’ in genere la metodica preferita presso il nostro studio per correggere tale deformita’.

Domande frequenti

Giovedì, 17 Ottobre 2013 06:57

Ginecomastia

La ginecomastia descrive la presenza di tessuto mammario sviluppato nell’uomo.
Puo’ essere di lieve entita’ o piuttosto marcata tanto da mimare una mammella vera e propria.
Tale patologia crea notevole disagio negli uomini che ne sono colpiti, e , spesso, l’intervento viene ritardato, perche’ si ha paura di mostrare il difetto al proprio medico, o perche’ non si conoscono le tecniche per correggerlo.
Si distinguono una ginecomastia “vera” dovuta realmente alla presenza di ghiandola mammaria sviluppata, e una “pseudo” ginecomastia, dove tutto il volume della mammella in realta’ e’ rappresentato da tessuto “adiposo” ossia da grasso. Questa ultima forma e’ molto frequente negli uomini sovrappeso, o in uomini dopo forti dimagrimenti.
La forma piu’ frequente di ginecomastia in realta’ e’ rappresentata da una forma “mista” in cui e’ presente un discreto volume di grasso con un nodulo o “ bottone” ghiandolare centrale.

TECNICHE CHIRURGICHE

LIPOASPIRAZIONE

La lipoaspirazione e’ sicuramente la tecnica piu’ frequentemente utilizzata per il trattamento della ginecomastia. Puo’ essere effettuata in anestesia locale, con sedazione od in anestesia generale. Consiste nell’aspirare il grasso in eccesso con piccole cannule; pertanto, dopo l’intervento, residueranno da due a sei piccole cicatrici di pochi millimetri corrispondenti al punto di inserimento delle cannule.

CHIRURGIA

Nelle forme ghiandolari, o quando e’ presente un cedimento della pelle notevole, e’ necessario associare all’aspirazione con le cannule l’asportazione del tessuto ghiandolare o della pelle, in genere effettuati attraverso una incisione a semiluna intorno all’areola. In caso di notevole eccesso di pelle invece e’ indispensabile associare una tecnica nota come mastopessi round block. Ossia attraverso una incisione praticata intorno a tutta l’areola si restringe la pelle eccedente con un sistema a “borsa di tabacco”. Questa ultima procedura ha lo svantaggio di produrre nel primo mese dopo l’intervento delle inestetiche plissettature lungo tutto il bordo areolare, che si distendono in un periodo variabile fra i tre e i sei mesi.

BODYTITE®

Oggi e’ disponibile una nuova tecnica che sfrutta una cannula con radiofrequenza bipolare nota come Bodytite® che consente di trattare, senza necessita’ di estesi tagli, sia le forme ghiandolari moderate, che le forme con moderato eccesso di pelle.
Tale apparecchiatura, infatti, genera, alla punta della cannula, una elevata temperatura, che consente di retrarre i setti ghiandolari, riducendo notevolmente il volume del bottone ghiandolare, e contemporaneamente consentendo di retrarre anche la pelle in eccesso.
E’ attualmente la tecnica di elezione che utilizzo per tutte le forme di ginecomastia, perche’ la retrazione della pelle, che avviene in un tempo compreso fra 1 e sei mesi, puo’ essere spesso superiore alle aspettative, consentendo di trattare eccessi cutanei davvero notevoli. Inoltre, anche quando la tecnica da sola non e’ sufficiente a far retrarre tutta la pelle eccedente, ne induce comunque una notevole riduzione, consentendo successivamente di intervenire con incisioni chirurgiche minori rispetto alle tecniche convenzionali.

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